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Adobe e altri integrano l’intelligenza artificiale grafica di OpenAI nei propri prodotti

OpenAI ha reso disponibile via API il modello gpt-image-1, lo stesso motore che ha permesso, nel giro di pochi giorni, di produrre centinaia di milioni di immagini su ChatGPT, tra cui quelle del noto trend Stile Ghibli. Ora questo potente modello di AI Generativa diventa disponibile per sviluppatori e aziende, offrendo la possibilità di integrare direttamente nelle proprie applicazioni una generazione di immagini ad alta qualità, versatile e capace di seguire indicazioni complesse.

Il modello è in grado di creare immagini in vari stili, rispettare linee guida personalizzate, inserire testi leggibili all’interno delle composizioni e attingere a una conoscenza generale del mondo per dare coerenza visiva ai risultati. La sua flessibilità consente applicazioni in contesti molto diversi, dalla progettazione grafica alla produzione di contenuti visivi per e-commerce, dal gaming alla formazione online. Il risultato è un sistema capace di dialogare con ambienti creativi e produttivi, adattandosi tanto ai bisogni di grandi aziende quanto a quelli di startup.

Numerose realtà stanno già sfruttando il modello. Adobe, per esempio, lo integra nei suoi strumenti Firefly ed Express, offrendo agli utenti più opzioni stilistiche. Adobe, azienda produttrice di software che sono lo standard nel graphic design, in questo modo certifica sempre più l’importanza dell’intelligenza artificiale generativa nell’arte digitale.

Airtable lo usa per gestire flussi creativi su larga scala, come la produzione e localizzazione di contenuti per campagne pubblicitarie. Figma permette agli utenti di generare e modificare immagini direttamente nel flusso di lavoro grafico, mentre Gamma produce milioni di immagini al giorno per illustrare presentazioni e siti web.

Altri esempi includono HeyGen, che potenzia la creazione di avatar, e OpusClip, che automatizza la generazione di miniature YouTube ottimizzate per l’engagement. Quora ha adottato gpt-image-1 come modello standard per la creazione visiva all’interno della sua piattaforma. Wix lo integra nel suo ambiente di design Wixel, rendendo accessibile a tutti la creazione di immagini professionali. Photoroom lo usa per offrire strumenti come la creazione automatica di modelli, scene e scatti su sfondo neutro a partire da un’unica immagine prodotto. Playground consente modifiche raffinate e coerenti con le aspettative degli utenti.

Alcuni progetti in corso di sviluppo puntano ad ampliare ulteriormente l’impatto del modello. Canva sta lavorando su un’integrazione per trasformare schizzi in grafiche dettagliate e facilitare la modifica di contenuti visivi complessi. GoDaddy vuole offrire strumenti per la creazione di loghi e contenuti per i social personalizzati. HubSpot sta esplorando l’uso del modello per semplificare la produzione di materiali marketing, mentre Instacart testa la generazione di immagini legate a ricette e liste della spesa. Anche nel settore video, strumenti come invideo stanno sfruttando il modello per ottenere maggiore precisione visiva e controllo stilistico.

Per quanto riguarda la sicurezza, gpt-image-1 integra le stesse protezioni già presenti nella versione per ChatGPT: filtri per evitare contenuti dannosi, metadati C2PA e un parametro di moderazione regolabile che consente di calibrare la sensibilità dei filtri. I dati forniti dagli utenti non vengono utilizzati per addestrare i modelli, e restano soggetti alle normative previste dalle politiche API.

I costi sono suddivisi tra i token testuali ($5 per milione), le immagini in input ($10 per milione) e quelle generate ($40 per milione). In termini pratici, la creazione di un’immagine costa da 2 a 19 centesimi, a seconda della qualità e delle dimensioni richieste. Tutti i dettagli sono disponibili nella documentazione ufficiale.

Il modello gpt-image-1 è ora disponibile globalmente tramite l’Images API. Alcuni sviluppatori dovranno verificare la propria organizzazione per accedervi, ma è possibile iniziare subito a testarlo attraverso il Playground e consultare la guida alla generazione visiva. L’invito è chiaro: esplorare le potenzialità di un nuovo strumento creativo che sta già trasformando la produzione di immagini digitali.